Studio Odontotiatrico Dott. Orengo
La parodontologia è quella branca dell'odontoiatria che si occupa dei tessuti che stanno “attorno” ai nostri denti. Siamo abituati a sentire parlare di infiammazione gengivale e di gengive che sanguinano.
Le gengive sono i tessuti molli che circondano i nostri denti. Schematicamente sappiamo che ogni dente ha perlomeno una radice dentale. Le radice dentali sono accolte nell'osso dei mascellari. Le radici non sono a diretto contatto con l'osso, sono interposte
dal cosiddetto legamento parodontale. Sempre la solita placca batterica, che si deposita sui denti in prossimità del margine gengivale, se non rimossa, può provocare un'infiammazione.
Il primo stadio di questa infiammazione è la “gengivite”. Per definizione la gengivite è un'infiammazione che se trattata per tempo è reversibile, cioè, con opportuni trattamenti si può risolvere senza lasciare conseguenze.
Se non trattata la gengivite evolve in parodontopatia, per definizione la parodontopatia non è reversibile, cioè, anche se trattata e eventualmente risolta ci lascia un danno.
Questo danno significa che la nostra
radice dentale non avrà più il supporto dei tessuti che gli stavano attorno originariamente. Maggiore sarà il danno parodontale maggiore sarà la perdita di supporto attorno alle radice dentali.
La parodontopatia
è un'infiammazione cronica che riconosce nella placca batterica il motivo scatenante dell'infiammazione. Ritorna la placca batterica che è all'origine anche della patologia cariosa.
Ritorna il concetto che una puntuale
igiene orale domiciliare ben eseguita e visite di controllo periodiche sono presupposti fondamentali della prevenzione e del mantenimento di una bocca sana. Come per la patologia cariosa, dove abbiamo parlato di cario recettività,
anche nella patologia parodontale possiamo avere persone che nonostante una buona igiene orale sviluppano una patologia parodontale più severa di altre. A maggior ragione un “controllo di placca” è l'unico strumento valido
di prevenzione e cura.
La patologia parodontale evolve, nella maggioranza dei casi, in modo asintomatico. Asintomatico significa che abbiamo pochi se non nulli sintomi, non abbiamo un “campanello di allarme” precoce
che ci indichi questa problematica.
Fare controlli periodici regolari può permettere di intercettare il problema il più presto possibile e avere maggiori possibilità di terapia e cura.